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Il Simulacro della Vergine delle Grazie

Attraverso la contemplazione dell’immagine sacra si attesta la speranza di sentire più forte la vicinanza di Dio che apre il cuore alla fiducia di essere ascoltati ed esauditi nei desideri più profondi (Papa Francesco, Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Sanctuarium in Ecclesia”, n. 4).

Alta circa 50 cm, l’effige rappresenta la Vergine col Bambino, detta odigitria, vale a dire Colei “che indica la Via”. Riconducibile a modelli dell’Europa transalpina, il simulacro, datato 1400-1424, poggia su un piedistallo poligonale decorato con un motivo a treccia. La Vergine, che in modo inusuale rispetto alla tradizionale iconografia bizantina porta il piccolo Gesù sul braccio destro, è raffigurata con il capo leggermente piegato a sinistra, avvolto da una folta chioma di capelli mossi, sciolti sulle spalle; il volto ha una forma ogivale, con la fronte alta, il naso sottile, la bocca piccola, gli occhi grandi e leggermente allungati; l’esile collo è ornato da una doppia collana con una greca trifogliata e il capo è cinto da una semplice corona bassa e larga. Le mani della Vergine sono accostate per sorreggere il Bambino, il quale, poggiando la testa ricciuta sulla spalla della Madre, tiene aperto con la sinistra un minuscolo libro del Vangelo, mentre con il ditino dell’altra mano indica le parole incise nella pagina. Se Gesù Bambino è rivestito di un abbigliamento molto semplice, una veste verde, la Vergine Maria si presenta molto elegante: sotto il mantello color crema bordato da una fascia dorata e perlinata, indossa una veste rossa, anch’essa con una bordatura color oro, e una gonna ornata da un motivo a fiori stilizzati.

La Vergine delle Grazie

A partire dal rinvenimento prodigioso del 1472, che la lega alla storia della nostra chiesa, e coi più recenti fatti del 1943, la Vergine delle grazie è presenza viva nell’anima della città di Sassari.

Il ritrovamento del Simulacro

Nel 1472, durante la predicazione del beato Bernardino da Feltre, una mamma col suo bambino scampano al crollo di una colonna. Scavando in quel punto rinviene la prodigiosa statua dispensatrice di grazie.

Il Mese mariano

Il mese di maggio è dedicato a Maria, e il nostro santuario le riserva una devozione speciale. Vergine delle Grazie, immagine di dolcezza e mitezza, a cui il popolo sassarese affida le proprie preghiere.