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La Festa del Voto

C’era tanta gente, quella domenica di maggio, nel Duomo di Sassari. Era il 1943. Gli sfollati erano tanti e non soltanto sassaresi. Arrivavano da ogni angolo della Sardegna. Riempivano ogni angolo della Cattedrale dedicata a San Nicola. Sfuggivano ai bombardamenti dei luoghi dove la guerra si faceva sentire davvero (S.E. Mons. Giovanni Masia).

L’Arcivescovo Mons. Arcangelo Mazzotti fece voto che se la Vergine delle Grazie avesse salvato Sassari dalla furia devastatrice della guerra, ogni anno, l’ultima domenica di maggio, la città avrebbe rinnovato l’atto di consacrazione delle famiglie, delle istituzioni, del lavoro dei campi e delle industrie, alla sua celeste patrona, con una processione solenne alla quale avrebbe preso parte tutta la cittadinanza, autorità civili religiose e militari comprese. La preghiera venne accolta dalla Vergine, poiché nonostante qualche tentativo di incursione aerea, la città venne prodigiosamente risparmiata dal furore delle devastazioni belliche. A guerra finita infatti, sono diverse le testimonianze che raccontano di come prodigiosamente la città sia scampata ben tre volte dai bombardamenti, per imprevedibili e inspiegabili impedimenti. La Madonna aveva allargato il suo piccolo manto fino a coprire tutta la città. La festa del Voto è entrata così tra le feste istituzionali della città, con un crescendo di entusiasmo e di partecipazione, in un gesto che racchiude l’anima profondamente mariana di Sassari.