Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.

Preparare la confessione

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati.

Dalla Prima lettera di san Giovanni apostolo (1,8-2,2)

Per confessarsi bene occorre:

– esaminare con sincerità la propria coscienza;
– essere pentiti di tutto il male che abbiamo fatto in pensieri, parole e azioni e di tutto il bene che non abbiamo fatto o trascurato;
– promettere con tutta serietà a noi stessi e a Dio di cambiare vita, con l’aiuto della grazia divina;
– confessare con sincerità, umiltà e brevità i propri peccati al ministro di Dio;
– assumere l’impegno di compiere un’azione di carattere spirituale o materiale che ci aiuti a prendere sul serio la necessità di cambiare vita e intraprendere il cammino della santità cristiana;
– invocare lo Spirito Santo, per ricevere la luce necessaria per fare il tuo esame di coscienza, la forza per confessare con umiltà i tuoi peccati e intraprendere il cammino di conversione;
– mettersi in ascolto della parola di Dio, di cui proponiamo un brano.

Invoca lo Spirito Santo per ricevere la luce necessaria per riconoscere i tuoi peccati, la forza di confessarli e di camminare nella conversione. 

Preghiera davanti al Crocifisso

Alto e glorioso Dio, illumina le tenebre del cuore mio. Dammi una fede diritta,  speranza certa, carità perfetta. Dammi, o Signore, senno e discernimento, per compiere la tua vera e santa volontà.

san Francesco di Assisi

Irrompa il tuo amore

Vieni, Santo Spirito! Vieni!
Irrompa il tuo Amore con la ricchezza della sua fecondità.
Diventi in me sorgente di Vita, la tua Vita immortale.
Ma come presentarmi a te senza rendermi totalmente disponibile,
docile, aperto alla tua effusione?
Signore, parlami tu: cosa vuoi che io faccia?
Sto attento al sussurro leggero del tuo Spirito
per comprendere quali sono i tuoi disegni,
per aprirmi alla misteriosa invasione della tua misericordia.
Aiutami a consegnarti la vita senza domandarti spiegazioni.
È un gesto d’amore, un gesto di fiducia
che ti muova a irrompere nella mia esistenza
da quel munifico Signore che tu sei.

Anastasio Ballestrero