L’antica cappella dedicata a s. Diego d’Alcalà († 1463), primo fratello laico religioso francescano canonizzato, ha subìto un cambio di destinazione per accogliere la preziosa reliquia di san Salvatore da Horta.
L’altare ligneo intagliato, dorato e policromato, datato 1764, è sviluppato su un fondamento con due ordini paralleli, diviso in tre scomparti, occupati attualmente dalle statue di san Salvatore, al centro, santa Chiara di Assisi († 1253) e san Benedetto il Moro († 1589).
Nella piccola nicchia superiore è collocata la statua dorata della Madonna del fico, di origine catalana, ascritta a un autore ignoto del XV secolo. Il simulacro raffigura la Vergine incoronata che tiene il Bambino sul braccio sinistro e con la destra un fico, il dolce frutto della Grazia.
Ai piedi della statua di san Salvatore è esposto al culto il cuore del santo, custodito in un reliquiario d’argento messo al sicuro in una teca di cristallo, realizzata nel 1932 per interessamento di mons. Arcangelo Mazzotti.