La pietà popolare, che è un’autentica espressione dell’azione missionaria spontanea del Popolo di Dio, trova nel Santuario un luogo privilegiato dove poter esprimere la bella tradizione di preghiera, di devozione e di affidamento alla misericordia di Dio inculturati nella vita di ogni popolo (Papa Francesco, Lettera apostolica in forma di Motu proprio “Sanctuarium in Ecclesia”, n. 1).
Nella chiesa di san Pietro in Silki la devozione mariana si è sviluppata a partire dal 1472-73, con il prodigioso rinvenimento di un simulacro della Vergine delle Grazie, ad opera del beato Bernardino da Feltre, a seguito del quale la chiesa è divenuta santuario mariano. La venerata effige è oggi posta al centro del fastoso retablo settecentesco dell’altare maggiore. All’intercessione della Mater gratiarum il popolo sassarese, da secoli, affida le sue preghiere, presentate al Signore mediante pellegrinaggi, celebrazioni e manifestazioni che coinvolgono l’intera città. I numerosi fedeli che nel mese mariano si riversano nella chiesa di san Pietro ne sono viva testimonianza, soprattutto in occasione della Festa della beata Vergine delle Grazie, il 9 maggio, e ancor più, della Festa del Voto, l’ultima domenica del mese, in cui numerosissimi fedeli accompagnano il rientro della Madonnina dalla Cattedrale al Santuario francescano che la custodisce.
Il mese di maggio è dedicato alla Vergine Maria, e il nostro santuario le riserva una devozione speciale. Entra nella pagina per restare aggiornato sul programma dei festeggiamenti della nostra Mamma Celeste.
Ogni anno, a partire dai fatti prodigiosi del 1943 che preservavano Sassari dai bombardamenti e dal furore della guerra, tenendo fede al Voto, Sassari tributa solenni festeggiamenti alla Vergine delle Grazie.
La Vergine delle Grazie è patrona della provincia francescana minoritica sarda, e i padri francescani, il 9 maggio, da tutta la Sardegna si recano al santuario per celebrarne solennemente i dovuti onori.
Durante la seconda guerra mondiale, Cagliari e altre città vennero ridotte a cumuli di macerie l’Arcivescovo Francescano Mons. Arcangelo Mazzotti, affidò le sorti della città alla Madonna delle Grazie.