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Servizio di accoglienza

Nei nostri Santuari si fa molta attenzione all’accoglienza – per favore, non dimenticare questo: accogliere bene i pellegrini –, ed è giusto che sia così. Al tempo stesso occorre prestare altrettanta cura pastorale al momento in cui i pellegrini lasciano il Santuario per ritornare alla loro vita ordinaria: che ricevano parole e segni di speranza, così che il pellegrinaggio compiuto raggiunga il suo pieno significato (Papa Francesco, Udienza ai partecipanti all’Incontro Internazionale dei Rettori e degli Operatori dei Santuari, 11.11.2023).

Un ministero ormai scomparso, ma che ha radici molto lontane, è il servizio dell’accoglienza, che qui in Santuario abbiamo riscoperto in tempo di pandemia e a cui ora non vogliamo più rinunciare, almeno nel mese mariano. Infatti, colui che accoglie i fedeli all’ingresso della chiesa non solo può offrire indicazioni utili ma crea quel clima familiare che predispone alla preghiera; indica il posto ove sedersi, accompagna l’anziano, il malato, le famiglie, porge loro i sussidi per il canto e offre quelle indicazioni che aiutano a sentirsi a proprio agio. L’accoglienza e la cordialità dispongono i cuori all’incontro con Dio.